Una settimana di tensione per le banche europee

È stato varato il maxi aumento di capitale da parte di Unicredit Banca e ora i mercati economici e finanziari riveleranno il loro ‘stato d’animo’, in una settimana che si propone alquanto movimentata per il sistema bancario.

Tutto può iniziare con la visita del presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi a Bruxelles, atteso per una conferenza-audizione presso la Commissione degli Affari Economici del Parlamento Europeo. Giovedì si terrà invece l’incontro del direttore con Angela Merkel, un meeting che fa seguito alle dichiarazioni del premier teutonico di essere favorevole a un’integrazione a ‘due velocità’, come dichiarato presso l’incontro di Malta tenutosi la settimana scorsa.

Le banche si apprestano a vivere una settimana di forte movimentazione, con la decisione di Moody’s attesa per la data 10 febbraio, in merito alla revisione del rating sovrano italiano, che si trova attualmente allo stato Baa2 e dimostra un outlook negativo. Il tema dei conti pubblici resta quindi il più seguito e a discuterlo ci penserà il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan nel corso della settimana, quando si appresterà a parlarne in un’audizione. Si tratterà, molto probabilmente, di una audizione incentrata sulla rassicurazione di poter procedere all’aggiustamento di 3.4 miliardi di euro richiesti dall’Europa, ma anche del preludio alla diffusione delle previsioni economiche invernali da parte della Commissione, prevista per la data del 13 febbraio. In questo frangente potrebbero rivelarsi tutti gli scostamenti fra quanto è stato stimato dal Tesoro e l’esecutivo dell’Unione Europea, in un confronto da tanti definito come decisivo ai fini dell’ammontare del debito che l’Italia dovrà sanare in Europa.

Per quanto riguarda i mercati finanziari, la settimana che si apre vede protagonista la scalata di Banca Intesa al gruppo assicurativo Generali, ma il fermento si concentrerà più che sicuramente sul maxi aumento di capitale Unicredit, una tappa che segna storicamente un record, perché si tratta di un aumento di ampio livello, di uno dei più corposi e della quarta ricapitalizzazione dell’istituto dopo quelle effettuate nel 2008. nel 2009 e nel 2012.

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