Brexit: bloccare la paura con i giusti strumenti

Dopo l’esito della Brexit una domanda comune affolla i risparmiatori, ovvero come sarà possibile proteggere i risparmi e gli investimenti in questa fase di profonda volatilità? Gli esperti sono concordi nell’affermare che la Brexit è stata uno shock politico, economico e finanziario per tutta l’Europa, ma i cittadini devono rispondere alla novità con calma e sangue freddo.

Secondo gli esperti, l’addio di Londra a Bruxelles non deve infatti essere letto come sinonimo di recessione come accadde nel lontano 2008 con il fallimento di Lehman Brothers. Anzi, perché non è detto che senza il Regno Unito l’Europa possa crescere e prosperare, in modo alternativo e senza diventare un pericolo di instabilità per i risparmiatori europei.

I primi dati non sono stati però confortanti, perché a seguito del verdetto del referendum i titoli bancari hanno bruciato molta capitalizzazione e le borse sono affondate, su tutte Pizza Affari che ha perso un sonoro -12.5%. I risparmiatori stanno quindi vivendo un periodo di apprensione, che chiede di essere rivisto e ponderato, perché molte possono essere le vie percorribili per scrivere nuove pagine di storia europea.

Secondo gli analisti, l’esito del referendum ha provocato un eccesso di volatilità, ma ora non bisogna farsi prendere dal panico. Nelle fasi di turbolenza bisogna innanzitutto verificare che il fondo risparmi sia stato investito con metodi diversificati e che sussistano coerenti profili di rischio e orizzonti temporali ben stabiliti.

Una volta verificata la natura degli investimenti, è importante considerare che le banche centrali hanno oggi a disposizione degli strumenti che non esistevano ai tempi della recessione del 2008, i quali possono e devono essere impiegati per riportare la stabilità.

La Banca Europea potrebbe ad esempio aumentare gli acquisti dei titoli di stato per evitare ulteriori turbolenze e riappacificare i mercati, così come la Federal Reserve potrebbe rimandare la decisione di alzare i tassi di interesse a tempi brevi. A conti fatti si tratta di manovre che sono in grado di rassicurare gli investitori, perché al di là della Brexit esiste un’Europa finanziaria ed economica che ha saputo creare i giusti strumenti per tutelarsi in casi di crisi e di volatilità diffusa.

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