Male le Borse con gli indici Pmi negativi

L’economia cinese delude ancora e avvicina delle manovre di allentamento monetario da parte della sua Banca centrale, notizia che sembrava aver dato vigore ai mercati europei, ma la perdurante instabilità della situazione della Grecia e gli indici Pmi negativi portano invece le principali Borse Europee tutte al ribasso.

Situazione della Grecia. Tsipras ha chiesto alla Merkel di accelerare i negoziati per giungere almeno ad un accordo ponte entro fine mese. La Bce ha intanto continuato a dare una grossa mano, aumentando ancora la quantità di liquidità straordinaria a disposizione delle banche elleniche: altro ossigeno insomma per le banche delle Grecia da parte di Mario Draghi.

Indici Pmi negativi per Francia e Germania dalle indicazioni di Markit. Visto l’andamento delle due principali economie dell’Unione Europea, non può che essere negativo ovviamente anche quello globale dell’Eurozona: il Pmi composito è sceso da 54 a 53,5 punti, con il manifatturiero da 52,2 a 51,9 punti ed i servizi da 54,2 a 53,7.

Dati che hanno portato al ribasso le Borse: la meno peggio è quella di Londra, che perde solo lo 0,36%, poi Milano che scende di mezzo punto, Parigi dello 0,62% ed infine Francoforte che arriva a perdere in chiusura di seduta addirittura l’1,21%, sempre a causa dei suoi indici Pmi negativi rispetto alle attese.

Si stabilizza lo scambio euro-dollaro, con la moneta europea che vale 1,075 dollari, stabile anche lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi, ma che comunque torna a scendere sotto i 125 punti, attestandosi a 123 per l’esattezza, con il titolo di stato decennale italiano che oggi rende d’interesse l’1,4%.
Chiudiamo come al solito con le materie prime: sale di quasi 3 punti la quotazione del petrolio Wti, arrivando quasi a 58 dollari al barile, in salita pure l’oro, anche se con un ritmo minore (lo 0,5%), attestandosi in area 1.192 dollari l’oncia.

Giancarlo Sali
Scrittore e Giornalista Freelance

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