La Grecia vuole l’accordo, ma le Borse restano incerte

A distanza di settimane torniamo parlare del caos Grecia che continua a creare tormenti sui mercati finanziari europei e mondiali. Con il flusso di depositi in uscita dagli istituti greci infatti, secondo JP Morgan entro massimo 3 settimane le banche greche finiranno al collasso, senza un nuovo accordo economico con l’Ue che salvi la nazione ellenica.

Ma il governo della Grecia si dice comunque fiducioso che nel vertice Ue che si terrà giovedì e venerdì a Riga, capitale della Lettonia, l’accordo si troverà. Anche perché il 5 Giugno sarà di nuovo la volta di nuove scadenze nella restituzione dei prestiti nei confronti del Fondo Monetario Internazionale. Sempre sul fronte dell’accordo, il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, continua a chiedere ad Atene maggior sforzi per venire incontro alle richiesta dell’Unione Europea.

Male la Borsa di Milano, che chiude in calo dell’1,3% ma solo a causa dell’effetto cedole, che vale un -1,6% sul solo Ftse Mib dove ben 21 titoli quotano ex dividendo. Al netto di questa flessione tecnica, quindi, l’indice sarebbe di fatto positivo. Francoforte guadagna uno 0,7%, Londra chiude in parità rispetto a venerdì scorso, mentre Parigi perde lo 0,3%. Bene invece la Borsa greca che nell’altalena infinita di queste settimane, oggi torna a credere in un accordo Grecia – Ue e chiude con un incoraggiante + 1,62%.
L’euro si indebolisce sul dollaro, scendendo sotto quota 1,14 rispetto alla banconota verde americana, mentre lo crescita dello spread tra btp italiani e bund tedeschi che pareva essersi arrestata, è ricominciata: 125 punti base, con il titolo decennale italiano che oggi rende l’1,9%.

Wall Street  apre invariata rispetto a venerdì scorso, mentre tornano a salire sia le quotazioni del petrolio, alla luce delle terribili tensioni geopolitiche in Yemen e Iraq, sia quelle dell’oro, apparse in netta crescita specie sui mercati asiatici.

Giancarlo Sali
Scrittore e Giornalista Freelance

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