Petrolio vola, Opec taglia produzione (Analisi 01 Dicembre 2016)

A sorpresa il Cartello dei produttori di petrolio dell’Opec trova un accordo insperato alla vigilia e sottoscrive un taglio della produzione di greggio di 1,2 milioni di barili al giorno, a quota 32,5 milioni. Prevista una riduzione dei volumi anche per i paesi esterni all’Organizzazione, pari a 600 mila barili giornalieri, di cui 300 mila a carico della Russia.

Opec: trovato accordo

Le speranze di trovare un accordo tra i paesi Opec per un taglio alla produzione sembravano ormai ridotte al lumicino ma dopo mesi di trattative si è riusciti finalmente a raggiungere un compromesso.

È stata dunque accolta la proposta dell’Arabia Saudita di ridurre la produzione di greggio a un livello di 32,5 milioni di barili al giorno. Attuato quindi un taglio di 1,2 milioni di barili.

È quanto annunciato dal presidente dell’Opec, il ministro del petrolio del Qatar, Mohammed Bin Saleh Al-Sada.

Lo stesso numero uno dell’Organizzazione dei produttori di greggio ha sottolineato che l’accordo non riguarda soltanto i paesi all’interno del cartello ma anche quelli “esterni”. Questi ultimi hanno aderito all’intesa che prevede una riduzione di circa 600 mila barili al giorno. Quasi la metà della contrazione dell’output sarà a carico della Russia.

Petrolio : andamento quotazione

Petrolio: nuove quote produzione

Le nuove quote all’interno dell’Opec prevedono una Arabia Saudita che taglierà la produzione di 486 mila barili di greggio al giorno, passando da un volume attuale di 10,6 milioni a circa 10,1 milioni.

Nel dettaglio e in ordine decrescente, l’Iraq taglierà 210 mila barili giornalieri, gli Emirati Arabi Uniti 139 mila barili, il Kuwait 131 mila barili, il Venezuela 95 mila barili, l’Angola 87mila barili, l’Algeria 50 mila barili, il Qatar 30 mila barili, l’Ecuador 26 mila barili e il Gabon 9 mila barili.

Per quanto riguarda invece la Libia e la Nigeria, sono state escluse dall’obbligo di riduzione dell’output.

Soltanto all’Iran è stato concesso di accrescere la produzione a un livello pari a 3,97 milioni di barili al giorno.

Da segnalare la particolare situazione dell’Indonesia che ha annunciato l’autosospensione dall’Organizzazione, in quanto contraria ad una diminuzione del proprio livello produttivo.

Ricordiamo che la produzione di Giacarta è pari a 750mila barili al giorno e in caso di uscita dal Cartello, la riduzione appena pattuita all’interno dell’Opec si rivelerebbe piuttosto esigua.

In ogni caso l’accordo trovato dall’Organizzazione nel summit di ieri a Vienna rappresenta il primo taglio effettuato dal 2008. Per tale motivo viene valutato positivamente dagli investitori.

Dopo la diffusione della notizia sull’intesa, il Brent ha registrato un rialzo di oltre il 9 per cento a quota 51,68 dollari al barile e il Wti è salito di 8,8 punti a 49,23 dollari.

 

 

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